Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47134 del 20 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:47134PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle prove testimoniali, anche se apparentemente contraddittorie o lacunose, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare in modo logico e coerente le ragioni per cui ritiene attendibili le dichiarazioni delle parti offese, anche in presenza di elementi di criticità. Parimenti, il giudice può legittimamente fondare la propria decisione sulla consulenza tecnica d'ufficio, purché questa sia adeguatamente motivata e ancorata agli elementi probatori acquisiti nel processo, senza che il mero dissenso del ricorrente sulla metodologia e sui risultati della consulenza possa integrare un vizio di legittimità della sentenza. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è pertanto limitato alla verifica della logicità e coerenza della motivazione, senza poter riesaminare nel merito le valutazioni compiute dal giudice di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - rel. Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/07/2018 della CORTE APPELLO di POTENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SARACO ANTONIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale TASSONE KATE che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 12 luglio 2018, la Corte di appello di Potenza h…

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