Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40040 del 26 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:40040PEN

Massima

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Il delitto di associazione a delinquere di cui all'art. 416 c.p. è configurabile quando vi sia la predisposizione di un'organizzazione strutturale, anche minima, di uomini e mezzi, funzionale alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti, nella consapevolezza da parte dei singoli associati di far parte di un sodalizio durevole e di essere disponibili ad operare nel tempo per l'attuazione del programma criminoso comune. La prova dell'esistenza dell'associazione a delinquere può essere desunta in via indiretta da facta concludentia, tra i quali assumono particolare rilievo la consumazione di numerosi reati-fine svolti con modalità seriali e che richiedono una distribuzione di ruoli tra i vari soggetti, nonché l'impiego di strutture logistiche e di mezzi finalizzati a rendere possibile l'esecuzione dei reati e ad impedire l'identificazione degli autori. Ai fini della configurabilità del reato di partecipazione ad associazione per delinquere non è necessario che il vincolo associativo si instauri nella prospettiva di una permanenza a tempo indeterminato e per fini di esclusivo vantaggio dell'organizzazione, ben potendo assumere rilievo anche forme di partecipazione destinate ad una durata limitata nel tempo e caratterizzate dal perseguimento, da parte del singolo, di vantaggi ulteriori, suoi personali, oltre a quelli del sodalizio criminoso. I gravi indizi di colpevolezza a carico di un indagato per i reati-fine contestati nell'ambito dell'associazione a delinquere possono essere desunti da una pluralità di elementi indiziari, quali il riconoscimento da parte di testimoni oculari, gli esiti di servizi di appostamento, le conversazioni telefoniche intercettate e la riconducibilità all'indagato di utenze telefoniche utilizzate in corrispondenza dei luoghi e degli orari di commissione dei reati, purché tali elementi siano valutati complessivamente e in modo logico e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS) e da (OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Bolzano 25.10.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

FATTO E DIRITTO

1. Con ordinanza emessa i…

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