Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23320 del 11 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23320PEN

Massima

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La misura di sicurezza della libertà vigilata con obbligo di frequentare il Centro di Salute Mentale può essere sostituita con l'assegnazione a una casa di cura e custodia quando il soggetto non abbia acquisito consapevolezza della propria malattia mentale e rifiuti di sottoporsi alla terapia farmacologica, ponendo in essere condotte penalmente rilevanti che denotino un'accentuazione della sua pericolosità sociale. Il giudice di sorveglianza, nel valutare la persistenza e l'accentuazione della pericolosità sociale, può legittimamente fondare il proprio giudizio su elementi quali le segnalazioni delle forze dell'ordine per violazioni di norme del codice della strada, le denunce per fatti penalmente rilevanti, nonché le relazioni dei servizi sociali e sanitari competenti, senza che ciò integri un vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità, essendo tali valutazioni di merito precluse al giudice di cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1391/2015 TRIB. SORVEGLIANZA di L'AQUILA, del 23/06/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. TALERICO Palma;
lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto che il ricorso venga dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle Ammende.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23 giugno 2015, il…

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