Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 471 del 2024

ECLI:IT:TARLE:2024:471SENT

Massima

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L'informativa interdittiva antimafia può essere legittimamente adottata dall'autorità prefettizia quando, sulla base di un quadro indiziario grave, preciso e concordante, emerga il pericolo concreto e attuale di infiltrazione o condizionamento da parte della criminalità organizzata nell'attività imprenditoriale, anche in assenza di una prova certa di un'avvenuta infiltrazione. Tale valutazione discrezionale del Prefetto, fondata su elementi sintomatico-presuntivi, non richiede il raggiungimento della certezza probatoria oltre ogni ragionevole dubbio, tipica dell'accertamento penale, ma solo un elevato grado di verosimiglianza circa la sussistenza del pericolo di inquinamento mafioso dell'impresa, desumibile da indizi gravi, precisi e concordanti, considerati nel loro complesso e non in modo atomistico. Il sindacato giurisdizionale sulla legittimità dell'informativa antimafia è limitato alla verifica della logicità e ragionevolezza della valutazione prefettizia, senza poter sostituire la propria valutazione discrezionale a quella dell'autorità amministrativa. Pertanto, la presenza di legami parentali e di affari tra l'imprenditore e soggetti contigui alla criminalità organizzata, l'assunzione di lavoratori pregiudicati, la condivisione di sede legale e di attività d'impresa con società già destinatarie di interdittiva antimafia, costituiscono indizi gravi, precisi e concordanti idonei a fondare il provvedimento interdittivo, ove valutati complessivamente e non parcellizzatamente. L'adozione di misure organizzative e gestionali, pur rilevanti, non è di per sé sufficiente a superare il quadro indiziario di permeabilità mafiosa dell'impresa, ove non sia accompagnata dalla concreta e definitiva rescissione di ogni rapporto di stabile agevolazione con la criminalità organizzata.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/04/2024

N. 00471/2024 REG.PROV.COLL.

N. 01212/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1212 del 2021, integrato da motivi aggiunti, proposto da
-OMISSIS-., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero dell’Interno e Ufficio Territoriale del Governo - Prefettura di Lecce, in persona dei rispettivi legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Lecce, domiciliata
ex lege
in Lecce, piazza S. Oronzo;

per l’annullamento,

previa sospensione dell’efficacia,

per…

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