La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La normativa vigente in materia di sicurezza stradale, in particolare l'art. 60 del D.P.R. n. 495/1992, impone l'obbligo di dotare gli impianti di distribuzione di carburante di corsie di decelerazione e accelerazione solo nel caso in cui si tratti di strade di tipo A), B) e D), senza richiamare la tipologia di strada di tipo C) (extraurbana secondaria). Pertanto, qualora l'impianto di distribuzione di carburanti sia situato su una strada che non rientra nelle categorie A), B) e D), ma presenta caratteristiche tali da non poter essere assimilata alle c.d. "superstrade" disciplinate dalla circolare dell'ANAS n. 5/1988, l'Amministrazione non può imporre il rispetto delle misure di sicurezza previste in tale circolare, dovendo invece valutare la possibilità di adottare soluzioni progettuali idonee a garantire la sicurezza della viabilità in relazione alle specifiche caratteristiche del tratto stradale interessato, contemperando l'interesse pubblico alla sicurezza con quello del privato esercente l'attività di distribuzione di carburanti.