Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8561 del 22 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8561PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza penale di merito, deve verificare che essa sia effettiva, non manifestamente illogica e internamente coerente, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto acquisiti al processo, riservata alla competenza del giudice di merito. Il controllo del giudice di legittimità si limita a verificare che la motivazione rispetti le regole della logica e del diritto, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione fondato su motivi che si risolvono nella mera reiterazione di quelli già dedotti in appello e motivatamente disattesi dal giudice di merito è inammissibile, in quanto non assolve alla funzione tipica di critica puntuale avverso la sentenza impugnata. Inoltre, la valutazione della credibilità e attendibilità della persona offesa dal reato, che non si sia costituita parte civile, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non sia affetto da manifesta illogicità o contraddittorietà. Infine, la determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli articoli 132 e 133 c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in cassazione, se non in caso di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. PELLEGRINO A - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovan - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS) e dall'avv. (OMISSIS), di fiducia, avverso la sentenza della Corte di appello di Roma, terza sezione penale, n. 15201/2014, in data 28/10/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal consigliere dott. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale dott. ((omissis)) che ha concluso chiedendo di dichiarars…

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