Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13606 del 12 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13606PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si distingue dall'esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alla persona in relazione all'elemento psicologico dell'agente: nel primo caso, l'agente persegue il conseguimento di un profitto nella piena consapevolezza della ingiustizia della sua pretesa; nel secondo caso, l'agente è animato dal fine di esercitare un diritto con la convinzione, anche se in concreto infondata, della legittimità della sua pretesa, ovvero di soddisfare personalmente una pretesa che potrebbe formare oggetto di azione giudiziaria. Pertanto, affinché ricorra il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, è necessario che l'agente agisca nella ragionevole opinione della legittimità della sua pretesa, ovvero nell'ipotesi di una contestazione giudiziale avente, in astratto, apprezzabili possibilità di successo, non essendo sufficiente che la pretesa non sia del tutto arbitraria o sfornita di una possibile base legale. Nel caso in cui l'agente, pur avendo una pretesa non del tutto infondata, agisca con la consapevolezza della ingiustizia della sua richiesta, il fatto integra il reato di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Tuttavia, nel valutare l'elemento soggettivo, occorre tenere conto del particolare contesto in cui si inserisce la condotta dell'agente, al fine di verificare se egli sia stato mosso dalla convinzione, anche se erronea, di esercitare un proprio diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 439/2017 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 19/03/2019;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/02/2021 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione;
udita, per la parte civile, l'avv. D'((omissis)), che deposita conclusioni scritte e …

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