La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: L'autorizzazione alla costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica è legittima qualora: 1) Il procedimento di rilascio dell'autorizzazione unica sia stato condotto nel rispetto della normativa vigente al momento della conclusione del procedimento, senza che rilevi l'eventuale entrata in vigore di una nuova disciplina durante il corso del procedimento, purché siano stati acquisiti i pareri ambientali prescritti. 2) L'impianto non interessi direttamente il regime delle acque pubbliche, in quanto la mera interferenza con corsi d'acqua attraverso opere accessorie non è sufficiente a radicare la giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche. 3) Le aree interessate dall'impianto, pur se percorse da incendi boschivi, non siano soggette al divieto di edificazione previsto dalla legge, qualora le opere da realizzare non interessino il soprassuolo ma solo il sottosuolo. 4) L'impianto, pur ricadendo in zone classificate a rischio idrogeologico dal Piano di Assetto Idrogeologico, possa essere qualificato come infrastruttura a rete non altrimenti localizzabile, in conformità alle deroghe previste dalla normativa. 5) Sia stata adeguatamente verificata, nell'ambito dell'istruttoria, la compatibilità dell'impianto con le preesistenti attività agricole, senza che sia necessario un approfondimento istruttorio ulteriore rispetto a quello già svolto. 6) Siano rispettate le distanze minime prescritte dalla normativa regionale tra gli aerogeneratori e le unità abitative permanenti, fermo restando la possibilità di una modifica non sostanziale del progetto che elimini gli aerogeneratori più vicini alle abitazioni.