Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 54801 del 7 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:54801PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre una misura cautelare personale a carico di un indagato per il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, è tenuto a motivare in modo puntuale sull'esistenza e sull'attualità delle esigenze cautelari, anche in presenza della presunzione relativa di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., qualora l'intervento cautelare intervenga a notevole distanza di tempo dai fatti contestati. Ciò in quanto, pur trattandosi di una fattispecie associativa, tale reato può presentare forme e connotazioni non necessariamente dotate di quella stabilità tendenzialmente permanente rispetto ad altri fenomeni associativi, come quello di cui all'art. 416-bis c.p., di guisa che la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari deve confrontarsi con il suo progressivo affievolimento con il passaggio del tempo. Pertanto, il giudice non può aderire a un orientamento giurisprudenziale che, in presenza della predetta presunzione relativa, ritenga sufficiente la mancata prova da parte dell'indagato della sua dissociazione o distacco materiale dal sodalizio criminale, essendo invece necessario che egli motivi specificamente sull'attualità del pericolo di recidiva, anche alla luce del decorso temporale dai fatti contestati. Analoghe considerazioni valgono per le ipotesi in cui il reato associativo sia aggravato ai sensi dell'art. 7 del d.l. n. 152/1991, non potendosi ritenere che tale circostanza aggravante, di per sé, sia idonea a superare il suddetto obbligo di motivazione rafforzata in punto di esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIANESINI Maurizio - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Esilia - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 23/07/2018 del Tribunale di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso insistendo nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la ordin…

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