Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15613 del 21 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15613PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il dolo diretto di omicidio, idoneo a integrare il tentativo punibile, non richiede necessariamente che l'evento morte sia previsto e voluto come unica e certa conseguenza della condotta, essendo sufficiente che tale evento sia previsto e voluto come conseguenza altamente probabile nell'ambito di una dinamica lesiva che includa anche, in via cumulativa e alternativa, l'evento di lesioni. Pertanto, il dolo diretto di tipo alternativo, che include accanto ad un primo evento preso di mira un secondo evento altamente probabile previsto anch'esso come scopo della condotta e non meramente accettato come conseguenza possibile, è espressione di un atteggiamento volitivo idoneo a fondare la configurabilità del tentativo di omicidio. La ricorrenza di tale dolo diretto alternativo può essere desunta, in assenza di una confessione dell'agente, da una valutazione complessiva delle circostanze concrete del fatto, quali l'utilizzo di un'arma da fuoco in direzione orizzontale e verso soggetti in fuga, la pluralità di colpi esplosi e l'indifferenza manifestata dall'agente verso la produzione di un evento altamente lesivo o della morte dei soggetti presi di mira. L'esclusione della circostanza attenuante della provocazione è altresì giustificata laddove emerga, sulla base degli elementi probatori acquisiti, una reciproca volontà offensiva tra i contendenti, tale da escludere la possibilità di operare "segmentazioni" delle condotte lesive realizzate durante la contesa al fine di classificare isolatamente tale segmento come reazione ad una previa provocazione. Infine, il diniego delle circostanze attenuanti generiche può ritenersi adeguatamente motivato ove la decisione di merito abbia valorizzato, in modo logico e coerente, gli elementi di elevata pericolosità sociale dell'imputato, desumibili dalle modalità della condotta delittuosa, a fronte di eventuali pur positivi dati sulla personalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3859/2018 CORTE APPELLO di TORINO, del 23/11/2018;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/01/2020 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DE MASELLIS MARIELLA che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Torino, con sentenza resa in data 23 novembre 2018, ha confermato l'affermazione di penale resp…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.