Consiglio di Stato sentenza n. 2042 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:2042SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca dell'autorizzazione all'esercizio di attività di vigilanza privata, adottato dall'Autorità di pubblica sicurezza sulla base di un presunto pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata nell'impresa, deve essere sorretto da un'adeguata istruttoria e da una motivazione esaustiva che evidenzi in modo concreto e attuale i fattori di rischio, senza poter fare automatico affidamento sul mero rapporto di parentela tra dipendenti e soggetti con precedenti penali o legami con la criminalità organizzata. Il semplice dato della parentela non è di per sé sufficiente a giustificare la misura interdittiva, in assenza di ulteriori elementi che dimostrino l'effettiva ingerenza e il condizionamento della gestione aziendale da parte della criminalità. L'Autorità deve, pertanto, compiere un'accurata valutazione della situazione concreta, verificando la sussistenza di indizi gravi, precisi e concordanti che diano conto del pericolo di infiltrazione mafiosa, senza poter fare affidamento su meri sospetti o su esposti anonimi non adeguatamente riscontrati. Il provvedimento di revoca dell'autorizzazione, incidendo in modo significativo sulla libertà di iniziativa economica e di lavoro, deve rispettare i canoni di proporzionalità e di ragionevole bilanciamento tra l'interesse pubblico perseguito e la tutela delle posizioni giuridiche soggettive coinvolte.

Sentenza completa

N. 08125/2014
REG.RIC.

N. 02042/2015REG.PROV.COLL.

N. 08125/2014 REG.RIC.

N. 08126/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8125 del 2014:
proposto da Leonardo Francesco Rizzi in proprio e in qualità di amministratore unico e legale rappresentante di Metropol s.r.l., rappresentato e difeso dagli avv. Carlo Alberto Mari e Felice Eugenio Lorusso, con domicilio eletto presso il secondo in Roma, Via della Scrofa, n. 64;

contro

Ministero dell'Interno U.T.G. - Prefettura di Foggia - Questura di Foggia, , rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, con domicilio per legge in Roma, Via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

- Roberto Annarelli, in proprio e quale legale rappr…

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