Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29929 del 12 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:29929PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'attendibilità delle dichiarazioni accusatorie provenienti da collaboratori di giustizia, deve verificare unitariamente la credibilità soggettiva del dichiarante e l'attendibilità oggettiva del suo racconto, senza procedere a passaggi logici rigidamente separati. Eventuali discrasie su alcuni punti non inficiano irrimediabilmente l'attendibilità delle predette dichiarazioni, potendo talora confermarne la reciproca autonomia, in quanto fisiologiche in presenza di narrazioni dello stesso fatto provenienti da soggetti diversi. Inoltre, l'accertata falsità su di uno specifico fatto narrato non comporta, in modo automatico, l'aprioristica perdita di credibilità di tutto il compendio conoscitivo-narrativo dichiarato dal collaboratore di giustizia, rientrando nei compiti del giudice la verifica e la ricerca di un "ragionevole equilibrio di coerenza e qualità" di ciò che viene riferito nel contesto di tutti gli altri fatti narrati, dovendo avere ben presente che la debole valenza di attendibilità soggettiva deve essere compensata con un più elevato e consistente spessore di riscontro, attraverso il necessario minuzioso raffronto di verifiche di credibilità estrinseca. Infine, è legittima la valutazione frazionata delle dichiarazioni accusatorie relative ad una parte del racconto, soprattutto quando i fatti narrati siano per lo più lontani nel tempo e si riferiscano ad una serie di episodi talora appresi non direttamente, ma solo in conseguenza delle rivelazioni degli autori materiali dei singoli reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza in data 5 settembre 2012 del Tribunale di Reggio Calabria - Sezione del riesame - con la quale e' stato rigettato il ricorso avverso l'ordinanza della custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria in data 30 luglio 2012, in ordine ai reati di cui agli articoli 110, 575 e 577 c.p. e altro;

sentita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udito il P.M., in persona …

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