Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40408 del 16 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40408PEN

Massima

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Il diritto di cronaca e di critica giornalistica, pur non potendo prescindere dal riferimento a fatti obiettivi, consente al giornalista di offrire una propria interpretazione e valutazione critica degli eventi, anche attraverso l'uso di espressioni non necessariamente neutrali o asetiche, purché non trasmodi in attacchi gratuiti e offensivi della reputazione altrui (c.d. argumentum ad hominem). Pertanto, la diffusione di una notizia che, pur contenendo elementi di verità oggettiva, sia accompagnata da una personale interpretazione critica del giornalista, non integra il reato di diffamazione a condizione che tale interpretazione, per quanto discutibile, non risulti manifestamente irrazionale o pretestuosa, ma sia sorretta da una propria logica e coerenza interna, in relazione ai fatti accertati. Il diritto di critica giornalistica, infatti, consente di esprimere un giudizio anche negativo sull'operato di soggetti pubblici, purché tale giudizio non trasmodi in attacchi gratuiti e offensivi della loro reputazione, ma sia pertinente e proporzionato rispetto ai temi oggetto di discussione pubblica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PALERMO;

MA. LU. , N. IL (OMESSO) quale parte civile;

nel procedimento contro:

AB. PA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/12/2008 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott.

VESSICHELLI MARIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Cons. Dott. MONETTI Vito, che h…

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