Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22138 del 29 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:22138PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso per cassazione avverso una sentenza di condanna, dichiara l'inammissibilità del gravame quando esso risulti meramente ripetitivo di doglianze già motivatamente disattese dal provvedimento impugnato, senza che il ricorrente abbia specificamente confutato le relative argomentazioni. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, anche se per manifesta infondatezza dei motivi, non consente il formarsi di un valido rapporto di impugnazione e preclude la possibilità di rilevare ed eventualmente dichiarare cause di non punibilità verificatesi dopo la pronuncia impugnata, così come non è ammissibile il ricorso proposto unicamente per far valere la prescrizione maturata dopo la decisione censurata. All'inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma a favore della cassa delle ammende, secondo i principi affermati dalla Corte costituzionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA A. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

avverso la sentenza 16.11.12 della Corte d'Appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza 16.11.12 la Corte d'Appello di Bologna confermava la condanna emessa il 30.10.08 …

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