Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 11049 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:11049SENB

Massima

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Il silenzio serbato dall'amministrazione sulla domanda di concessione di suolo pubblico permanente, una volta adempiuti gli oneri istruttori da parte del richiedente, è illegittimo e comporta l'obbligo per l'amministrazione di provvedere entro il termine di sessanta giorni, decorso il quale il richiedente può agire in giudizio per l'accertamento dell'illegittimità del silenzio e la pronuncia sulla fondatezza della domanda. Tuttavia, il rilascio della concessione richiesta, intervenuto successivamente alla proposizione del ricorso, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il ricorso improcedibile. In tali casi, il giudice non può pronunciarsi sull'illegittimità del comportamento omissivo dell'amministrazione ai fini di una pronuncia risarcitoria, dovendo tale accertamento essere rimesso al giudice competente per il giudizio di responsabilità civile. Le spese processuali possono essere compensate, in considerazione dell'evoluzione della vicenda e dello svolgimento complessivo del giudizio.

Sentenza completa

N. 10502/2014
REG.RIC.

N. 11049/2014 REG.PROV.COLL.

N. 10502/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 10502 del 2014, proposto da:
Società Sica Srl, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avv. Michela Guidoni, Pier Paolo Polese, con domicilio eletto presso Michela Guidoni in Roma, via Francesco De Sanctis, 15;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore,
rappresentata e difesa dall'avv. Sergio Siracusa, con domicilio eletto presso l’Avvocatura comunale, in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

dell’illegittimità del silenzio formatosi sulla domanda di concessione di s…

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