Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5587 del 5 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:5587PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur essendo riconosciuto come espressione della libertà di manifestazione del pensiero, trova i suoi limiti nel rispetto della reputazione altrui e nella continenza del linguaggio utilizzato. L'attribuzione di un fatto determinato, anche se riferito all'esercizio delle funzioni di un pubblico ufficiale, non è scriminata dall'esercizio del diritto di critica quando le espressioni utilizzate si risolvano in una lesione gratuita e distruttiva della reputazione del destinatario, oltrepassando i confini della ragionevolezza e della correttezza. Il diritto di critica, pertanto, deve essere esercitato in modo da consentire la manifestazione di un dissenso ragionato, senza degenerare in una aggressione ingiustificata della reputazione altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. POSITANO Gabrie - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 28/2011 TRIBUNALE di ANCONA, del 17/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr Eduardo Scardaccione ha concluso chiedendo Per la parte civile e' presente in sostituzione dell'Avvocato (OMISSIS), l'avvocato (OMISSIS), il quale conclude chiede…

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