Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22739 del 3 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22739PEN

Massima

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Il reato di violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, previsto dall'art. 9, comma 2, della legge n. 1423 del 1956, è configurabile solo in presenza del dolo, non essendo sufficiente la mera colpa. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare, sulla base degli elementi di prova, se l'imputato fosse consapevole di essersi allontanato dal territorio del comune in cui era obbligato a soggiornare, non potendosi presumere tale consapevolezza. L'erronea qualificazione del reato come contravvenzionale, anziché delittuoso, comporta una carenza di motivazione sul profilo soggettivo, che determina l'annullamento della sentenza con rinvio ad altro giudice di appello per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/09/2008 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. GIORDANO UMBERTO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dr. DI CASOLA Carlo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

con sentenza in data 27/11/07 il Tribunale monocratico di Locri - Sezion…

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