Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 17239 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:17239SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da alcuni operatori di commercio su aree pubbliche contro i provvedimenti di Roma Capitale relativi alla rilocalizzazione e riorganizzazione delle postazioni commerciali in alcune zone della città, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'interesse processuale degli operatori ricorrenti si concentra sui motivi aggiunti proposti avverso il provvedimento che ha confermato la necessità di diversa allocazione delle loro postazioni fisse, a seguito di una rinnovata istruttoria procedimentale condotta in contraddittorio con le associazioni di categoria. Il ricorso introduttivo è dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. 2. Le garanzie partecipative postulate dai provvedimenti cautelari sono state rispettate, in quanto la nuova determinazione è stata adottata tenendo conto delle istanze di ricollocazione presentate dagli operatori tramite le associazioni sindacali, nonché delle esigenze di rispetto delle prescrizioni del codice della strada e delle norme comunali in materia di occupazione di suolo pubblico. 3. Le disposizioni che prevedono il diritto dell'operatore all'assegnazione del posteggio da lui richiesto non attribuiscono un vero e proprio diritto, potendo l'interesse privato essere soddisfatto solo ove risulti compatibile con l'interesse pubblico concorrente, come nel caso delle esigenze di riorganizzazione dell'area in ragione della prossimità e omogeneità della stessa rispetto a quella interessata da cantieri giubilari. 4. La contrazione degli orari di vendita e la necessità di dotarsi di strutture mobili sono conseguenze del (necessitato) trasferimento all'interno di un'area mercatale, nella quale vigono tali regole, senza che ciò comporti una disparità di trattamento rispetto ad altre attività commerciali, data l'oggettiva diversità delle modalità di vendita e di consumo. 5. Il provvedimento impugnato non ha consistenza di revoca, avendo invece durata temporanea e contingente, in quanto legato allo svolgimento dei lavori giubilari, sicché non sussiste il diritto a un indennizzo.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/10/2024

N. 17239/2024 REG.PROV.COLL.

N. 10449/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10449 del 2023, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Marco Di Bartolomeo, Chunqin Lin, Maria Rita Berrettarossa, rappresentati e difesi dall'avvocato Gianfranco Di Meglio, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, come da procura in atti;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Michele Memeo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, come da procura in atti;

per l'annullamento

Per quanto riguarda il ricorso introduttivo:

Determinazione Dirigenziale rep.…

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