Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43713 del 14 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:43713PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di reati contro il patrimonio, quali ricettazione, rapina, furto e riciclaggio, è configurabile quando sussistono elementi probatori idonei a dimostrare l'esistenza di un vincolo associativo stabile tra gli indagati, caratterizzato da una struttura organizzativa, dalla continuità dei rapporti tra i partecipi, dal reperimento di mezzi di locomozione e di armi occultati e non collegati alla commissione dei singoli reati-fine, dall'effettuazione di sopralluoghi, dal possesso di utenze telefoniche dedicate all'attività delinquenziale e dalla spartizione dei proventi illeciti. Tali elementi, unitamente alle emergenze investigative, tra cui le intercettazioni telefoniche e ambientali, possono consentire di attribuire all'indagato un ruolo di rilievo all'interno dell'organizzazione criminale, quale braccio destro del capo e promotore, nonché esecutore materiale dei singoli reati-fine, integrando gravi indizi di colpevolezza. In presenza di tali elementi, la concretezza e attualità del pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla gravità, continuità e modalità di commissione delle condotte illecite, anche nonostante lo stato di incensuratezza dell'indagato, può giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione dell'adeguatezza di tale misura rispetto alle esigenze cautelari, in particolare quella di prevenzione generale e speciale. La competenza territoriale per i reati connessi, ai sensi dell'art. 16 c.p.p., deve essere determinata con riferimento al luogo di commissione del reato più grave, che nella specie è quello di rapina aggravata tentata, punito con una pena massima superiore a quella prevista per il reato associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. ALMA Marco - Consigliere

Dott. SGADARI G. - est. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13 aprile 2016 del Tribunale di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dott. Sgadari Giuseppe;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. STABILE Carmine, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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