Il provvedimento di concessione d'uso di un bene demaniale o di autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico, quale quello richiesto per l'apertura di un varco di accesso da un locale commerciale privato allo spazio pubblico antistante, integra gli estremi di un atto di gestione amministrativa, la cui adozione è riservata alla competenza dirigenziale e non già all'organo consiliare di governo dell'ente locale, in ossequio al principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e attività gestionale, sancito dall'art. 107 del d.lgs. n. 267/2000. Pertanto, il diniego all'apertura del varco di accesso, adottato dal Consiglio comunale in assenza di specifica previsione statutaria o regolamentare che attribuisca tale potere all'organo consiliare, è viziato da incompetenza e, come tale, deve essere annullato. L'ente locale, privo di un regolamento comunale di riferimento per l'espressione di un parere tecnico oggettivamente pertinente, non può avventurarsi in pseudo-pareri e convinzioni personali del tutto soggettive e non supportate da argomentazioni concrete ed in conformità alle normative vigenti di settore, essendo ogni determinazione finalizzata alla conclusione del procedimento di esclusiva competenza degli uffici interessati, mentre agli organi politici spetta la piena ed esclusiva titolarità ad esprimere atti di indirizzo.