Il Comune, nell'esercizio dei poteri conferiti dall'art. 7 del Codice della Strada, può legittimamente adottare provvedimenti limitativi della circolazione veicolare all'interno dei centri abitati, anche differenziando il regime circolatorio in base al tipo, alla funzione e alla provenienza dei mezzi di trasporto, al fine di tutelare la salute pubblica, il patrimonio paesaggistico e culturale, nonché per prevenire gli inquinamenti, purché tali misure siano proporzionate e ragionevoli, introdotte gradualmente e senza soluzioni di continuità, senza discriminazioni ingiustificate tra le diverse categorie di operatori economici e nel rispetto dei principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. Tali provvedimenti, espressione di scelte discrezionali dell'amministrazione comunale, non possono essere censurati per violazione della normativa in materia di servizi postali e di trasporto aereo, né per profili di incompatibilità con la disciplina comunitaria sulla libera concorrenza, atteso che la limitazione della circolazione veicolare non incide sull'esercizio dell'attività di impresa in sé, ma mira esclusivamente a regolamentare l'accesso ai centri storici, in considerazione della preminente esigenza di tutela ambientale e paesaggistica.