Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46801 del 4 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46801PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La mera prospettazione di mettere all'incasso un titolo di credito, e quindi di farlo protestare, costituisce minaccia e attività estorsiva, ove il titolo sia stato ottenuto a seguito di attività usuraria e quindi in modo illegittimo, in quanto l'usuraio tende al conseguimento di un profitto (costituito dagli interessi usurari) non giuridicamente tutelato. Il concorso tra il reato di usura, già in atto al momento della stipula del patto usurario, e il reato di estorsione, che si consuma quando l'agente esercita violenza o minaccia per conseguire gli interessi o altri vantaggi usurari, è ammissibile giuridicamente. Anche la minaccia di esercitare un diritto, come l'esercizio di un'azione giudiziaria o esecutiva, può costituire illegittima intimidazione idonea ad integrare l'elemento materiale del reato di estorsione quando la minaccia sia finalizzata al conseguimento di un profitto ulteriore non giuridicamente tutelato. Per la sussistenza del delitto di estorsione non si richiede che la volontà del soggetto passivo, per effetto della minaccia, sia completamente esclusa, ma che, residuando la possibilità di scelta fra l'accettare le richieste dell'agente o subire il male minacciato, la possibilità di autodeterminazione sia condizionata in maniera più o meno grave dal timore di subire il pregiudizio prospettato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. PROCURATORE GENERALE presso la Corte di Appello di Torino;

2. CH. LO. nato il (OMESSO);

3. C. V. nata il (OMESSO);

avverso la sentenza del 30/01/2008 della Corte di Appello di Torino;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar, ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi di Ch. e C. e an…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.