Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9195 del 17 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9195PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale si configura quando l'agente, con violenza o minaccia, si oppone all'esecuzione di un atto d'ufficio, indipendentemente dall'esito, positivo o negativo, di tale azione e dall'effettivo verificarsi di un ostacolo al compimento degli atti indicati. L'accompagnamento coattivo presso gli uffici di polizia per l'identificazione rientra tra gli atti d'ufficio che possono integrare il reato di resistenza, anche qualora l'imputato abbia inizialmente declinato le proprie generalità, purché il suo atteggiamento ostruzionistico nel rifiutarsi di esibire i documenti d'identità abbia determinato tale accompagnamento. La condotta minacciosa, per essere rilevante ai fini del reato, non deve necessariamente impedire in concreto la libertà di azione del pubblico ufficiale, essendo sufficiente che essa sia idonea a opporsi al compimento dell'atto d'ufficio. La circostanza attenuante del ravvedimento operoso, di natura soggettiva, richiede che la condotta resipiscente, posta in essere dopo la consumazione del reato ma prima del giudizio, per elidere o attenuare le conseguenze dannose o pericolose del reato, sia spontanea e determinata da motivi interni, senza pressioni o costrizioni e non influenzata da fattori quali l'arresto e lo stato di detenzione. Pertanto, il giudice può legittimamente negare la concessione di tale attenuante quando rilevi che l'imputato era consapevole, per esperienza, delle conseguenze penali che ne sarebbero potute seguire e che non era possibile eliminare con le proprie scuse le conseguenze dannose del reato, avuto riguardo al bene giuridico protetto dalla fattispecie di resistenza a pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 555/21 della Corte di appello di Trieste del 13/04/2021;
letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
udita la relazione del consigliere Dr. ((omissis));
letta la requisitoria scritta del pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte di appello di Trieste ha ribadito la condanna, pronun…

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