Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 1698 del 2013

ECLI:IT:TARPA:2013:1698SENT

Massima

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Il riesame di un provvedimento amministrativo impugnato, manifestato dall'amministrazione nel corso del giudizio, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il ricorso improcedibile. In tali casi, il giudice amministrativo, pur accertando la legittimità dell'originario provvedimento impugnato, non può pronunciarsi nel merito della controversia, ma deve limitarsi a dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Ciò in quanto, una volta che l'amministrazione abbia manifestato la volontà di riesaminare il provvedimento contestato, il ricorrente non ha più un interesse concreto ed attuale all'annullamento dello stesso, essendo venuta meno la lesione lamentata. Il giudice, pertanto, non può entrare nel merito della legittimità del provvedimento originario, ma deve prendere atto della sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, dichiarando l'improcedibilità del ricorso. Tale soluzione, oltre a rispettare il principio della domanda e della corrispondenza tra chiesto e pronunciato, evita altresì un inutile dispendio di attività processuale, in quanto il riesame del provvedimento da parte dell'amministrazione rende superfluo un pronunciamento giurisdizionale nel merito. Inoltre, la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in presenza di una pronuncia di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse, costituisce un equo bilanciamento degli oneri processuali, in considerazione del fatto che il ricorrente, pur avendo proposto un ricorso legittimo, non ha ottenuto una pronuncia di merito a suo favore.

Sentenza completa

N. 02411/2001
REG.RIC.

N. 01698/2013 REG.PROV.COLL.

N. 02411/2001 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2411 del 2001, proposto dal Sig. RIZZO Giovanni Battista, rappresentato e difeso, congiuntamente e disgiuntamente, dagli avv.ti Giuseppe Immordino e Giovanni Immordino ed elettivamente domiciliato presso lo studio di quest’ultimo sito in Palermo nella via Libertà n°171;

contro

l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione e la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Palermo, nelle persone dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo presso i cui uffici, siti in Palermo nella Via A. D…

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