Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 23126 del 11 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23126PEN

Massima

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La contravvenzione di cui al Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285, articolo 116, comma 15, essendo stata successivamente trasformata in illecito amministrativo dal Decreto Legislativo 15 gennaio 2016, n. 8, articolo 1, comma 1, comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Tuttavia, in applicazione della deroga al principio di irretroattività introdotta dall'articolo 8 del citato Decreto Legislativo n. 8 del 2016, il giudice è tenuto a trasmettere gli atti all'autorità amministrativa competente a sanzionare l'illecito amministrativo, in ossequio all'obbligo previsto dall'articolo 9 dello stesso decreto. Pertanto, il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che, in caso di depenalizzazione di un reato, il giudice deve annullare senza rinvio la sentenza di condanna, ma è comunque tenuto a trasmettere gli atti all'autorità amministrativa competente per l'applicazione della sanzione amministrativa, qualora la legge di depenalizzazione preveda espressamente tale obbligo, in deroga al principio di irretroattività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco M. - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/04/2015 del TRIBUNALE di FOGGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/04/2017 la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa EUGENIA SERRAO;
udito il Procuratore generale in persona del Dott. TAMPIERI LUCA, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
(OMISSIS) ricorre a…

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