Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19837 del 12 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:19837PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In materia di reati di detenzione di stupefacenti, la valutazione circa la destinazione della droga (uso personale o cessione a terzi) spetta al giudice di merito, il quale deve effettuarla sulla base di parametri di apprezzamento sindacabili in sede di legittimità solo per mancanza o manifesta illogicità della motivazione. Pertanto, ove la condotta non indichi l'immediatezza del consumo, il giudice può desumere la finalità di cessione a terzi da elementi quali la suddivisione in dosi, il confezionamento, la disponibilità di bilancini di precisione e il nascondimento in più punti, senza che assuma rilievo decisivo il modesto principio attivo dello stupefacente sequestrato. Inoltre, in caso di successione di leggi penali nel tempo, il giudice è tenuto a verificare d'ufficio l'applicabilità del trattamento sanzionatorio più favorevole, purché ciò non determini una pena manifestamente sproporzionata rispetto al disvalore sociale della condotta, come accade quando la modifica legislativa abbia "stravolt" i parametri edittali di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza de128/4/2014 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)) che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Catanzaro, con sentenza del 28 aprile 2014 ha rideterminato la pena inflitta a (OMISSIS) …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.