Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26134 del 5 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:26134PEN

Massima

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La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno può essere applicata al soggetto indiziato di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, anche in assenza di condanna penale per reati associativi, sulla base di un complesso quadro di elementi indiziari, anche desunti dal procedimento penale conclusosi con assoluzione, purché non accompagnati dal rigore probatorio necessario per la condanna. La misura di prevenzione patrimoniale della confisca può essere disposta sui beni nella disponibilità, diretta o indiretta, del soggetto indiziato di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, in presenza di una sproporzione tra il valore di tali beni e i redditi dichiarati o l'attività economica svolta, ovvero di indizi idonei a far desumere in modo fondato che i beni costituiscano il reimpiego di proventi di attività illecite, senza che sia necessario il nesso di causalità tra la presunta condotta mafiosa e l'illecito profitto, essendo sufficiente la dimostrazione della illecita provenienza dei beni confiscati, qualunque essa sia. L'onere di dimostrare la legittima provenienza dei beni grava sul soggetto indiziato di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, non verificandosi alcuna inversione dell'onere della prova, in quanto la legge ricollega a fatti sintomatici la presunzione di illecita provenienza dei beni e non alla mancata allegazione della loro lecita provenienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso il decreto della Corte di appello di Catanzaro del 1 aprile 2011, n. 7/2010.

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e i ricorsi;

sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

lette le conclusioni del Pubblico ministero presso questa Corte di cassazione, in persona del sostituto procuratore generale, dott. IZZO Gioacchino il quale ha c…

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