La forma scritta ad substantiam è requisito essenziale per la validità dei contratti conclusi dalla Pubblica Amministrazione, in quanto strumento di garanzia del regolare svolgimento dell'attività amministrativa e di identificazione precisa dell'obbligazione assunta e del contenuto negoziale dell'atto. Il mancato rispetto di tale formalità determina la nullità assoluta del contratto, rilevabile anche d'ufficio. Tale principio si applica non solo alla conclusione del contratto originario, ma anche alle eventuali modificazioni successive, le quali devono parimenti rivestire la medesima forma scritta ad substantiam, non potendo essere introdotte in via di mero fatto mediante l'adozione di contenuti e pratiche difformi da quelle precedentemente convenute, ancorché protrattisi nel tempo e rispondenti ad un accordo tacitamente intervenuto tra le parti in epoca successiva o mediante comportamenti concludenti, pena l'elusione del vincolo di forma. Pertanto, la mera allegazione dell'utilizzo di un bene pubblico da parte del privato non è sufficiente a provare l'esistenza di un valido titolo contrattuale a fondamento della pretesa creditoria avanzata dalla Pubblica Amministrazione, la quale è tenuta a fornire la prova dell'esistenza di un contratto stipulato in forma scritta.