Cassazione civile Sez. VI sentenza n. 12357 del 15 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12357CIV

Massima

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Il giudice di legittimità, nel giudizio di cassazione, non può riesaminare il merito dell'intera vicenda processuale sottoposta al suo vaglio, ma ha il solo potere di controllo sulla correttezza giuridica e sulla coerenza logico-formale delle argomentazioni svolte dal giudice di merito, il quale ha il compito esclusivo di individuare le fonti del proprio convincimento, di assumere e valutare le prove, di controllarne l'attendibilità e la concludenza, di scegliere tra le complessive risultanze del processo quelle ritenute maggiormente idonee a dimostrare la veridicità dei fatti ad esse sottesi, di dare prevalenza all'uno o all'altro dei mezzi di prova acquisiti. Il vizio di motivazione denunciabile con ricorso per cassazione non consiste nella mera difformità dell'apprezzamento dei fatti e delle prove preteso dalla parte rispetto a quello operato dal giudice di merito, né può essere utilizzato per far valere la non rispondenza della ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito al diverso convincimento soggettivo della parte, atteso che tali aspetti del giudizio, interni all'ambito della discrezionalità di valutazione degli elementi di prova e dell'apprezzamento dei fatti, attengono al libero convincimento del giudice. Pertanto, il motivo di ricorso per cassazione che si risolva in un'istanza di revisione delle valutazioni e dei convincimenti del giudice del merito, ovvero di nuova pronunzia sul fatto, è inammissibile, in quanto estraneo alla natura e alle finalità del giudizio di legittimità. Inoltre, il giudice di merito non è tenuto a dar conto dell'esito dell'avvenuto esame di tutte le prove prodotte o comunque acquisite e di tutte le tesi prospettategli, essendo sufficiente che fornisca una motivazione logica ed adeguata dell'adottata decisione, evidenziando le prove ritenute idonee e sufficienti a suffragarla, ovvero la carenza di esse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 3

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 5789-2014 proposto da:

(OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS), giusta procura speciale in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS) in proprio e quale titolare dell'impresa individuale (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dagli avvocati (O…

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