Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso presentato da Agata Arcidiacono contro il Comune di Gravina di Catania e la Trattoria Duca di Camastra S.r.l.s., afferma il seguente principio di diritto: Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale sull'istanza di concessione all'occupazione di suolo pubblico antistante l'attività commerciale del ricorrente deve ritenersi improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, una volta che l'amministrazione abbia adottato il provvedimento espresso di diniego sulla medesima istanza. In tal caso, il ricorso avverso il silenzio diviene privo di interesse, mentre rimane da decidere nel merito il ricorso per motivi aggiunti proposto avverso il provvedimento di diniego successivamente adottato, la cui natura impone la rimessione della causa a trattazione ordinaria. Le spese di lite della fase cautelare devono essere poste a carico dell'amministrazione resistente, tenuto conto del principio della soccombenza virtuale e della mancanza dei requisiti per qualificare la nota comunale come preavviso di diniego ex art. 10-bis della legge n. 241/1990, con conseguente tempestività del ricorso introduttivo.