Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1062 del 13 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:1062PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nella realizzazione di una condotta delittuosa che inizialmente si manifesta attraverso artifici e raggiri finalizzati all'induzione in errore della vittima e all'appropriazione di un ingiusto profitto, e che successivamente trascende in atti di violenza e minaccia volti a garantire il definitivo conseguimento del profitto illecito, integra il reato di estorsione di cui all'art. 629 c.p. Ciò in quanto la condotta criminosa deve essere valutata nella sua unitarietà, senza frazionarla in distinti momenti, essendo caratterizzata da un unico disegno criminoso volto all'acquisizione dell'ingiusto profitto attraverso l'alterazione della libera determinazione della vittima. Pertanto, il contributo concorsuale di ciascun partecipe, anche se realizzato in momenti diversi della condotta, è penalmente rilevante ai fini della configurazione del reato di estorsione, non potendosi ritenere sussistente una mera ipotesi di connivenza non punibile. La valutazione complessiva della condotta, senza frazionarla in distinti momenti, e l'accertamento del nesso di causalità tra gli atti di violenza e minaccia e l'acquisizione dell'ingiusto profitto, consentono di escludere il denunciato vizio di travisamento della prova, in presenza di una doppia conforme di condanna in primo e secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/10/2018 della CORTE APPELLO di POTENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. IGNAZIO PARDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ZACCO FRANCA, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio alla corte di appello competente per nuovo esame;
udito il difensore, avv.to (OMISSIS), che ha concluso …

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