Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 18962 del 5 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18962CIV

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: L'onere della prova in un'azione di ripetizione di indebito grava sul soggetto che agisce per il recupero di somme indebitamente corrisposte, il quale deve dimostrare l'avvenuto pagamento e l'inesistenza della causa debendi. Tale onere probatorio non può essere traslato sull'amministrazione pubblica convenuta, la quale non è tenuta a provare la legittimità del recupero delle somme indebitamente erogate. Inoltre, le dichiarazioni rese dall'amministrazione in sede di interrogatorio libero, così come la mancata comparizione della parte convenuta, sono elementi di prova la cui valutazione è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o giuridici. Infine, le spese di consulenza tecnica d'ufficio rientrano tra quelle di cui all'art. 91 c.p.c. e la loro eventuale compensazione è rimessa alla discrezionalità del giudice, non sindacabile in Cassazione se adeguatamente motivata.

Sentenza completa


REPUBBLICA ITALIANA
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
PRIMA SEZIONE CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
GIACINTO BISOGNIPresidente
MARINA MELONIConsigliere
MAURO DI MARZIOConsigliere-Rel.
ANTONIO PIETRO LAMORGESEConsigliere
ROSARIO CAIAZZOConsigliere
Oggetto:
PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Ud.28/02/2023 CC
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 30574/2019 R.G. proposto da:
AGEA, domiciliato ex lege in ROMA, PIAZZA CAVOUR presso la
CANCELLERIA della CORTE di CASSAZIONE, rappresentato e difeso
dall'avvocato RUSCIO FRANCESCO (RSCFNC75D04M208C)
-ricorrente-
contro
((omissis))
-intimato-
avverso SENTENZA di TRIBUNALE ROMA n. 21888/2018 depositata
il 15/11/2018.
Udita la r…

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