Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28639 del 14 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28639PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, deve compiere un esame particolarmente rigoroso, tenendo conto dell'interesse della stessa verso l'esito del processo, e verificando la coerenza, la precisione e la costanza della sua versione dei fatti, nonché la presenza di eventuali riscontri esterni. Tuttavia, le dichiarazioni della persona offesa possono costituire fonte autonoma di prova, senza necessità di ulteriori riscontri, purché siano adeguatamente motivate le ragioni per le quali il giudice ritiene le stesse attendibili. Il giudice di merito, inoltre, nel confutare le tesi difensive, deve valutare attentamente la plausibilità e la proporzionalità delle spiegazioni alternative fornite dall'imputato, senza limitarsi ad un apprezzamento apodittico. Infine, il sindacato della Corte di Cassazione in sede di legittimità è limitato al controllo della logicità e della coerenza della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione complessiva delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Be. Ch. Ab. Be. Bo. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 26.5.2008 della Corte di Appello di Roma;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G., Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

sentito il difensore, avv. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

1) Con sentenza in data 26.5.2008 la Corte …

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