Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43063 del 7 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:43063PEN

Massima

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Il vincolo della continuazione tra reati non può essere automaticamente presunto sulla base della sola identità o analogia delle condotte criminose, essendo necessario che le singole violazioni costituiscano parte integrante di un unico programma deliberato fin dall'origine, almeno nelle sue linee essenziali, per il conseguimento di un determinato fine. Pertanto, il riconoscimento della continuazione tra reati associativi e reati satellite è subordinato alla prova che questi ultimi siano stati oggetto di volizione nelle loro linee essenziali fin dal momento della costituzione del sodalizio criminoso, non essendo sufficiente la mera circostanza che i reati siano stati commessi nell'ambito dell'attività dell'associazione. L'unicità del disegno criminoso non può identificarsi con la generica tendenza a porre in essere determinati reati o con una scelta di vita che comporti la reiterazione di condotte criminose, dovendosi invece accertare l'esistenza di un unico programma deliberato, almeno nelle sue linee essenziali, fin dalla commissione della prima violazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO PIERA' M. S. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 49/2011 GIP TRIBUNALE di SALERNO, del 04/08/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI Raffaele;

lette le conclusioni del PG Dott. VOLPE Giuseppe, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 4 agosto 2011 il G.I.P. del Tribunale di Salerno, quale giudice dell'esecuzione…

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