Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16849 del 16 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:16849PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione di potere, instaura un sistema di mercimonio dei pubblici poteri all'interno dell'ufficio in cui presta servizio, richiedendo sistematicamente somme di denaro ai privati interessati all'ottenimento di provvedimenti amministrativi favorevoli, anche se formalmente legittimi, integra il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio di cui all'art. 319 c.p. e non il più lieve reato di corruzione per l'esercizio della funzione di cui all'art. 318 c.p. Ciò in quanto tale condotta si traduce in atti che, pur formalmente legittimi, si conformano all'obiettivo di realizzare l'interesse del privato, in violazione dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. Non è invece configurabile il reato di concussione ex art. 317 c.p. quando il privato si inserisce consapevolmente in un sistema di mercanteggiamento dei pubblici poteri, divenendo anch'egli protagonista del sistema, in assenza di atti di costrizione o induzione da parte del pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/02/2017 della CORTE di APPELLO di PALERMO;
udita, in pubblica udienza del 20/03/2018, la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANDREA TRONCI;
sentite le conclusioni del PG, in persona del Sostituto Procuratore Dr. CANEVELLI PAOLO, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore, avv. (OMISSIS), del Foro di Agrigento, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.