Il reato di violenza privata si configura quando un soggetto, mediante violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualcosa. Tuttavia, tale condotta non integra il reato qualora il soggetto passivo non vanti alcun titolo giuridico sull'oggetto della condotta, essendo questa espressione di un legittimo esercizio di un diritto. Pertanto, la mera concessione in comodato d'uso di un bene, senza che il comodatario acquisisca un effettivo diritto di detenzione o possesso, non è sufficiente a integrare il delitto di violenza privata qualora gli sia impedito l'accesso a tale bene. Inoltre, anche laddove la condotta risulti provata, il giudice può applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, valutando le modalità della condotta e l'esiguità del danno arrecato, specie ove il soggetto passivo non abbia subito alcun pregiudizio patrimoniale e non si sia costituito parte civile. Tuttavia, l'accertamento dei profili di responsabilità è precluso dalla sopravvenuta estinzione del reato per prescrizione.