Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31833 del 5 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:31833PEN

Massima

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Il danneggiamento di cose esposte per necessità o consuetudine alla pubblica fede è procedibile a querela della persona offesa, la cui mancanza determina l'improcedibilità dell'azione penale. La Corte di Cassazione, in applicazione della normativa sopravvenuta, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna per difetto di querela, in quanto il reato contestato all'imputato, pur essendo stato commesso prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina, è divenuto procedibile a querela in virtù della modifica legislativa intervenuta. Il principio di diritto affermato dalla Corte è che, per i reati di danneggiamento su cose esposte alla pubblica fede, la procedibilità è subordinata alla presentazione della querela da parte dell'avente diritto, la cui mancanza determina l'improcedibilità dell'azione penale, a prescindere dalla natura pubblica o privata del bene danneggiato. Tale principio si fonda sulla ratio di tutelare maggiormente la sfera di disponibilità della persona offesa rispetto all'interesse pubblico alla punizione del reato, in linea con l'evoluzione normativa che ha introdotto la procedibilità a querela per tali fattispecie. La Corte ha quindi riconosciuto l'applicabilità retroattiva della nuova disciplina, in quanto più favorevole all'imputato, annullando la sentenza di condanna per difetto della necessaria istanza punitiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Relatore

Dott. ALMA Marco M. - Consigliere

Dott. FLORIT Francesco - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
Ga.An. n. a M il (Omissis);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Salerno in data 6/2/2024;
dato atto che si è proceduto a trattazione con contraddittorio cartolare a norma dell'art. 23, comma 8, D.L. 137/2020 e succ. modif.;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dalla Consigliera Anna Maria De Santis;
letta la requisitoria del Sost. Proc. Gen. Flavia Alemi che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;
lette le conclusioni del difensore, Avv. S. Pi..
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

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