Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14473 del 5 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:14473PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza delle esigenze cautelari, ai fini della conferma della custodia cautelare in carcere, deve essere valutata anche alla luce di eventuali mutamenti sopravvenuti nella situazione personale e relazionale dell'indagato, come la cessazione del rapporto coniugale e della convivenza con il capo dell'associazione mafiosa di cui è accusato di far parte. Tali circostanze sopravvenute possono infatti incidere sulla permanenza del pericolo di reiterazione del reato associativo, superando la presunzione legale di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. Il giudice è pertanto tenuto a motivare adeguatamente sulla rilevanza di tali mutamenti ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, non potendosi limitare a rilevare la mera persistenza di condotte associative pregresse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ROSATI Martin - rel. Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/09/2022 del Tribunale di Catanzaro;
letti gli atti il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Martino Rosati;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Riccardi Giuseppe, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
uditi i difensori del ricorrente, avv.ti (OMISSIS), che hanno insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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