Il concorso di persone nel reato può essere integrato non solo da condotte di violenza materiale, ma anche da comportamenti che, pur non consistendo in atti di violenza diretta, rafforzino il proposito criminoso e l'azione offensiva dei concorrenti, ostacolando l'intervento delle forze dell'ordine e impedendone l'identificazione dei responsabili. Pertanto, risponde del reato di resistenza a pubblico ufficiale non solo chi pone in essere atti di violenza fisica, ma anche chi, con condotta attiva, si pone in prima fila fronteggiando la polizia, si stringe agli altri manifestanti formando una barriera, impedisce l'identificazione dei responsabili degli atti di violenza e ostacola le operazioni di messa in sicurezza disposte dalle autorità. La circostanza che l'oggetto lanciato contro gli agenti sia di plastica, anziché di vetro, non esclude la configurabilità della condotta violenta, essendo irrilevante ai fini della qualificazione giuridica la potenzialità lesiva dell'oggetto, purché questo sia stato diretto contro le forze dell'ordine nell'ambito di un contesto di resistenza e violenza. Ai fini della valutazione della gravità indiziaria, non assume rilievo che l'assembramento non fosse finalizzato a impedire lo sgombero dell'immobile, essendo sufficiente che gli indagati abbiano ostacolato l'attività di polizia diretta al mantenimento dell'ordine pubblico e alla messa in sicurezza dell'edificio.