Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32290 del 24 agosto 2010

ECLI:IT:CASS:2010:32290PEN

Massima

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Il pubblico dipendente che attesta falsamente la propria presenza in ufficio sui registri delle presenze, pur allontanandosi senza giustificato motivo, commette il reato di truffa aggravata, in quanto tale condotta fraudolenta è idonea a indurre in errore l'amministrazione di appartenenza circa l'effettiva presenza sul luogo di lavoro. Tuttavia, qualora l'allontanamento sia limitato a poche ore e il fatto risulti di lieve entità, il giudice deve valutare la sussistenza dell'attenuante prevista dall'art. 62, n. 4, c.p., in relazione al valore modesto del profitto o del danno cagionato. Il giudizio sulla concessione di tale attenuante rientra nella valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui decisione non può essere sindacata in sede di legittimità, se non per vizi di motivazione manifesta o illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PAGANO Filibert - rel. Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. ST. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5212/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 08/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIBERTO PAGANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gialanella Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Il difensore di Pa. St. ricorre avverso la sentenza sopra indicata …

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