Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7707 del 23 febbraio 2004

ECLI:IT:CASS:2004:7707PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) si configura quando un gruppo criminale, dotato di una struttura organizzativa interna, si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali. Tale reato si caratterizza per l'esistenza di un'organizzazione criminale dotata di una struttura gerarchica e di una forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, che consente al gruppo di assoggettare il territorio e di imporre la propria volontà attraverso la commissione di una pluralità di delitti, anche di natura diversa, finalizzati all'acquisizione di vantaggi economici e al controllo di attività lecite ed illecite. La prova della sussistenza dell'associazione mafiosa può essere desunta da una pluralità di elementi, quali la ripartizione di compiti e ruoli all'interno del gruppo, la disponibilità di armi, la commissione di reati-scopo, la capacità di intimidazione e di assoggettamento del territorio, la condizione di omertà che si instaura nei confronti del gruppo, nonché le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di altri testimoni. Tali elementi devono essere valutati nel loro complesso, in un'ottica di coerenza e di logicità, al fine di ricostruire il quadro probatorio in modo organico e convincente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Renato ACQUARONE - Presidente
Raffaele LEONASI - Consigliere
Arturo CORTESE - Consigliere
Carlo DI CASOLA - Consigliere
Agnello ROSSI - Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Gi. An.;
Ni. Ar.;
Gi. Ba.;
Vi. Ba.;
Fr. Ba.;
Do. Bo.;
Fr. Bo.;
Gi. Bo.;
Ni. Bo.;
Vi. Bo.;
Ma. Ci.;
Pi. Ci.;
Fr. Da.;
Gi. Da.;
Vi. De Gi.;
Gi. De Sa.;
Ge. Ge.;
Vi. Ge.;
Ra. La.;
To. La.;
Do. Lu.;
Pa. Na.;
Do. Ma.;
Ma. Ma.;
Mi. Ma.;
Em. Ma.;
Mi. Mi.;
An. Mo.;
Gi. Mo.;
Le. Mo.;
Ni. Mo.;
Ni. Pi.;
Er. Pi.;
Sa. Sa.;
Lu. Sa.;
Mi. St.;
Em. St.;
Gi. St.;
Ni. Te.;
Sa. To.;
Lo. Va.;
Ro. Ve.;
Ca. Va.;
Mi. Ia.;
e da:
PROCURATORE GENERALE presso CORTE D'APPELLO di Bari;
a…

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