Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19762 del 8 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:19762PEN

Massima

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Il ripristino della misura cautelare della custodia in carcere a seguito della violazione degli obblighi connessi agli arresti domiciliari, previsto dall'art. 276 comma 1-ter c.p.p., costituisce un automatismo che non richiede una nuova valutazione delle esigenze cautelari, essendo sufficiente l'accertamento della trasgressione alle prescrizioni della misura meno afflittiva. Il giudice, infatti, una volta constatata l'inottemperanza agli obblighi degli arresti domiciliari, è tenuto a disporre il ripristino della custodia in carcere senza poter compiere alcuna ulteriore valutazione sulla gravità della condotta trasgressiva, in quanto la norma introduce un meccanismo di automatica riespansione della misura più grave. Tale automatismo opera anche quando la violazione degli arresti domiciliari integri il reato di evasione di cui all'art. 385 c.p., comma 3, non essendo necessario in tal caso un nuovo interrogatorio di garanzia, atteso che la misura carceraria viene ripristinata in ragione della sola accertata trasgressione, a prescindere dalla contestazione di un autonomo reato. La valutazione del giudice, pertanto, deve limitarsi a verificare la sussistenza della violazione degli obblighi inerenti agli arresti domiciliari, senza poter sindacare la gravità della condotta o la sussistenza delle esigenze cautelari, essendo il ripristino della custodia in carcere un effetto automatico e inderogabile previsto dalla legge. Tale interpretazione, peraltro, risulta conforme all'orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità, secondo cui l'art. 276 comma 1-ter c.p.p. introduce una deroga al principio generale di adeguatezza della misura cautelare, privilegiando l'esigenza di assicurare l'osservanza degli obblighi imposti con la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. An. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa in data 08/09/2008 dal Tribunale di Palermo (sezione riesame m.c.) in funzione di giudice dell'appello cautelare ai sensi dell'articolo 310 c.p.p.;

esaminati gli atti, il ricorso e l'ordinanza impugnata;

udita in camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. …

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