Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48869 del 21 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48869PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene altrui, anche se non accompagnato da un movente specifico, integra il reato di cui all'art. 635 c.p. quando risulti provato, sulla base di elementi probatori logici e coerenti, che l'imputato abbia materialmente posto in essere la condotta dannosa. In tali casi, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, purché la stessa risulti congrua e adeguata alla gravità del fatto, senza che il sindacato di legittimità possa spingersi ad una nuova valutazione degli elementi fattuali già esaminati e ritenuti attendibili in sede di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PA. OM. nata il (OMESSO);

avverso la sentenza del 29/03/2006 della Corte di Appello di Genova;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Francesco Bua ha concluso per l'inammissibilita';

Udito il difensore avv.to Contento Giancarlo in sostituzione dell'avv. …

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