Il provvedimento amministrativo di annullamento di un titolo edilizio assentito dal comune, adottato dalla provincia in forza di una delega legislativa regionale, è legittimo quando l'edificazione realizzata in assenza di un previo piano urbanistico unitario configura una lottizzazione abusiva, in quanto ha comportato l'alterazione della destinazione d'uso e della struttura del territorio in violazione della pianificazione urbanistica vigente. L'amministrazione provinciale, nell'esercizio del potere di controllo sull'attività edilizia comunale, può annullare il titolo edilizio anche dopo un certo lasso di tempo dal suo rilascio, purché entro il termine decennale previsto dalla legge e nel rispetto del termine di 18 mesi dalla conoscenza degli elementi istruttori necessari per la decisione. L'obbligo di demolizione del manufatto imposto dal comune in esecuzione dell'annullamento del titolo edilizio è un provvedimento vincolato, che non richiede una specifica motivazione sull'interesse pubblico sottostante, attesa la gravità della violazione urbanistica accertata. Il dissenso manifestato dal funzionario comunale nell'adottare il provvedimento sanzionatorio non ne inficia la legittimità, trattandosi di un atto dovuto in conseguenza dell'annullamento del titolo edilizio disposto in sede di controllo dalla provincia.