Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21924 del 25 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:21924PEN

Massima

Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, che giustifica l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla personalità particolarmente allarmante dell'indagato, dalla sua propensione a delinquere, dalla dimestichezza con espedienti fraudolenti e dal suo inserimento in circuiti criminali, anche in presenza di condotte delittuose risalenti nel tempo, purché tali elementi siano idonei a fondare l'attualità delle esigenze cautelari, a prescindere da altri fattori, come la situazione socio-economica dell'indagato, che, pur rilevanti, non assumono carattere decisivo ove sussistano gli indicatori di pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il giorno (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 2953/2015 in data 12/2/2016 del Tribunale di Roma in funzione di giudice del riesame,
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALMA ((omissis))ia;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita'…

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