Il punteggio conseguito dai candidati in una selezione pubblica per l'assunzione di personale ai sensi dell'art. 16 della legge n. 56/1987 deve essere determinato tenendo conto non solo dell'esito delle prove teoriche e pratiche, ma anche dell'anzianità di iscrizione nelle liste di collocamento, criterio che assume rilevanza prioritaria ai fini della formazione della graduatoria finale. Pertanto, il candidato che, pur avendo conseguito un punteggio inferiore nelle prove di selezione rispetto ad altri partecipanti, vanti una maggiore anzianità di iscrizione nelle liste di collocamento, deve essere dichiarato vincitore della procedura concorsuale. Il principio di parità di trattamento e di non discriminazione impone, infatti, che l'Amministrazione, nell'ambito delle procedure di reclutamento del personale, valuti comparativamente tutti i requisiti e i titoli posseduti dai candidati, senza operare alcuna disparità di trattamento. Ciò al fine di garantire l'imparzialità e la trasparenza dell'azione amministrativa, nonché il rispetto del principio di buon andamento sancito dall'art. 97 della Costituzione. La mancata comunicazione dei risultati della selezione al candidato non vincitore non determina, tuttavia, l'illegittimità della procedura, qualora l'interessato abbia comunque avuto la possibilità di prendere visione degli atti e di impugnare il provvedimento finale.