Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35184 del 28 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35184PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non può procedere ad una rivalutazione nel merito degli elementi probatori, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la sufficienza della motivazione del provvedimento impugnato, accertando che il giudice di merito abbia correttamente applicato i criteri legali dettati dall'art. 192 c.p.p. e abbia seguito un procedimento logico nell'interpretazione dei risultati probatori. In particolare, le dichiarazioni del coimputato o del coindagato, pur costituendo grave indizio di colpevolezza ai sensi dell'art. 273 c.p.p., devono essere sorrette da riscontri esterni individualizzanti, tali da confermare l'attendibilità intrinseca delle stesse e la loro idoneità dimostrativa in relazione all'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario della misura cautelare, ferma restando la necessità di una valutazione orientata non alla certezza, ma alla elevata probabilità di colpevolezza del chiamato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI ((omissis)) del 27/05/2 -

Dott. FUMO ((omissis)) SENTE -

Dott. VESSICHELLI ((omissis)) N. -

Dott. LAPALORCIA ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo rel. Consigliere N. 8091/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BI. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 9276/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 29/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

Bi. Fr. propone ricorso contro l'ordinanza del tribunale del riesa…

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