Il diritto di iniziativa economica privata, pur costituzionalmente garantito, deve essere bilanciato con il rispetto della normativa vigente in materia di eliminazione delle barriere architettoniche e la tutela dei diritti delle persone con disabilità, i quali non possono essere sacrificati in nome della libertà di impresa. L'Amministrazione, nel valutare le istanze di occupazione di suolo pubblico, è tenuta a effettuare un bilanciamento tra gli interessi contrapposti, privilegiando la fruibilità degli spazi pubblici da parte di tutti i cittadini, incluse le persone con ridotta mobilità, anche laddove ciò possa comportare un sacrificio della libertà di iniziativa economica privata. Il diniego all'autorizzazione per l'occupazione di suolo pubblico è pertanto legittimo qualora l'installazione di arredi esterni possa compromettere l'accessibilità e la libera circolazione delle persone con disabilità, in quanto l'Amministrazione è tenuta a garantire il rispetto della normativa in materia di eliminazione delle barriere architettoniche e la tutela dei diritti delle categorie più deboli, in ossequio ai principi di uguaglianza, solidarietà e dignità umana sanciti dalla Costituzione.