Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10144 del 11 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:10144PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento commesso con violenza alla persona o con minaccia, nel testo riformulato dall'art. 2, lett. I), d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, è configurabile anche nel caso in cui non sussiste un nesso di strumentalità tra la condotta violenta o minacciosa e l'azione di danneggiamento, poiché la ragione della incriminazione deve essere ravvisata nella maggiore pericolosità manifestata dall'agente nella esecuzione del reato. Inoltre, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche e la determinazione dell'aumento per la continuazione devono essere adeguatamente motivate dal giudice, anche in assenza di una specifica richiesta di parte, quando risultino elementi idonei a giustificare il riconoscimento di tali circostanze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

QUINTA SEZIONE PENALE

Composta da:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Relatore

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

sentenza
sul ricorso proposto da
NO.GI. nato a P (Omissis)
avverso la sentenza del 04/04/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore SABRINA PASSAFIUME che ha concluso chiedendo
udito il difensore
ritenuto in fatto
1. Con sentenza dei 4.4.2023 la Corte di Appello di Palermo, in parziale riforma della…

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