Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4503 del 3 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4503PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.) e il reato di lesioni personali aggravate (artt. 582, 585 c.p.) possono coesistere, in quanto la condotta di resistenza non esclude la possibilità che il soggetto attivo ponga in essere anche atti di violenza fisica nei confronti del pubblico ufficiale, configurando così un concorso formale di reati. Inoltre, il giudice, nel determinare la pena, deve indicare espressamente la consistenza della pena base e lo specifico aumento per il reato continuato, al fine di rendere manifesta la logica del procedimento sanzionatorio adottato. Il mancato rispetto di tali obblighi di motivazione comporta l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio di quantificazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/06/2018 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANIELLO ROBERTO, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
udito il difensore avvocato (OMISSIS) del foro di FIRENZE in difesa di (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATT…

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